La monoruota, in Italia, per i non italiani
guida pratica per monoruotisti stranieri in visita in Italia
© Francisco Goya, El tres de mayo de 1808 en Madrid, 1814, Museo del Prado Madrid.
No, gli stranieri in monoruota in Italia, non rischiano la fucilazione!
Qui la versione in francese di questo articolo.
Più di un anno e mezzo fa ho scritto un articolo che illustrava la situazione giuridica degli utenti di monoruota in Italia. Era un articolo in parte tecnico e rivolto agli utenti italiani.
Ma, di recente, mi sono state chieste informazioni sull'utilizzo della monoruota, da parte di stranieri che quindi non sono abituati alle regole italiane e che necessitano di aiuto. Per noi utenti di monoruota è ovvio che uno degli usi più entusiasmanti del mezzo è quello di viaggiare attraverso strade, sentieri e percorsi isolati usando una monoruota. Ecco quindi alcune righe e alcune indicazioni pensate innanzitutto per gli stranieri: se pianificate un viaggio in monoruota in Italia, fatemelo sapere, potrei consigliarvi un percorso piacevole e sicuro o aiutarvi ad evitare i problemi maggiori.
La monoruota è autorizzata alla circolazione sulle strade in via del tutto implicita e non in modo chiaro, tuttavia la mia interpretazione è seguita nei fatti dalla maggior parte delle forze di polizia e anche dai prontuari in uso dagli agenti di pubblica sicurezza pubblicati da EGAF.
Cosa è una monoruota
Per l'ordinamento la monoruota è un mezzo atipico autorizzato alla circolazione dal Decreto Ministeriale del 4 giugno 2019 (il link apre un documento del Ministero delle Infrastrutture in italiano). E dall'articolo 59 del Codice della strada (il link apre il testo consolidato del codice della strada su fonte ufficiale del Governo Italiano).
Per ora (aprile 2024), non è necessario avere un'assicurazione per usarlo, non è necessario indossare un casco, ma si devono scrupolosamente rispettare tutti i limiti di velocità imposti e indicati, e, in teoria la circolazione sulle piste ciclabili non è consentita.
Rispetto alle monoruota esistenti oggi l'unico requisito che dovete avere, è essere sicuri che il mezzo sia provvisto di un valido certificato CE.
Le multe che possono cercare di fare
In passato (sino al novembre 2021) la monoruota poteva circolare solo in alcune città dove era in vigore una sperimentazione (in Italiano ho scritto un articolo solo per specialisti che potete leggere qui) e solo in zone pedonali sino a 6 km/h di velocità massima. Ma, da novembre 2021, queste limitazioni sono venute meno grazie alla Legge 156/2021 (il link è quello ufficiale del Governo Italiano) che ha eliminato tutte le sanzioni per la monoruota. Tuttavia in alcuni casi potrebbero cercare di fare due tipi di sanzioni.
Mezzo atipico
La sanzione è quella del mezzo atipico richiamando l'articolo 59 del Codice della strada. Non è corretto però perché la monoruota è descritta in un Decreto Ministeriale e quindi è un mezzo atipico censito.
Acceleratore di andatura
Secondo una interpretazione creativa la monoruota sarebbe un acceleratore di andatura e quindi potrebbe essere sanzionato ai sensi dell'articolo 190 del codice della strada con una multa da 26 a 102 euro. Tuttavia questa multa non può essere fatta perché già nel 2015 con una propria circolare il Ministero delle infrastrutture aveva detto che la monoruota non è un "acceleratore di andatura".
Sono infatti acceleratori di andatura quei mezzi che aumentano la velocità dell'uomo: skateboard e pattini a rotelle, ad esempio. La monoruota invece genera una propria andatura grazie ad un motore elettrico.
Chi può fermarvi
In Italia, la circolazione stradale è controllata principalmente (ma non esclusivamente) da tre forze di polizia:
Polizia di Stato (link alla voce Wikipedia in inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Polizia_di_Stato)
Arma dei Carabinieri (link alla voce Wikipedia in inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Carabinieri)
I Vigili (link alla voce Wikipedia in inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Municipal_police_(Italy))
Le prime due sono forze di polizia che si occupano di reati gravi e solo marginalmente di circolazione stradale, la terza è invece il corpo comunale che si occupa solo di circolazione stradale e di questioni minori connesse con il comune dove si trovano. Le probabilità maggiori di avere problemi nascono da un incontro con i "Vigili".
Cosa fare per evitare un controllo
La cosa migliore per evitare problemi è quella di tenere una condotta prudente: non tenete andature troppo elevate, consideratevi una bicicletta e tenete le andature che riesce a tenere una bicicletta, non superate i 50 km/h anche se la ruota potrebbe farlo, andate piano e ammirate il paesaggio.
Usate un casco da bicicletta, a prescindere dalla sua sicurezza intrinseca da un'immagine di prudenza.
Non procedete a zig zag e non siate di ostacolo al traffico, rispettate i semafori anche se molti magari potrebbero non farlo, spesso le biciclette in Italia si comportano senza rispettare tutte le regole, ma loro circolano sulle strade da più di un secolo e tutti le tollerano molto più di quanto non avvenga con noi!
Cosa fare se vi fermano
Fate capire di essere stranieri e comportatevi cordialmente;
Difronte alle contestazioni (eventuali) cercate di capire cosa vi contestano e spiegategli quello che sapete, potete anche tenere pronti i riferimenti a questo articolo in Italiano e a quello di Wheel Sport;
Se vogliono procedere con un verbale ed una multa, cercate di fare scrivere le vostre osservazioni (avete il diritto di farlo e non può esservi tolto) e cercate di fare scrivere come mai siete contrari alla multa.
In quali strade circolare
Cerco di indicare quali strade è opportuno frequentare e quali no.
Zone pedonali
In teoria la zona pedonale è una delle zone d'elezione per la monoruota, ma ricordate di procedere il più piano possibile, la velocità massima è 6 km/h, e se il traffico di persone è troppo intenso, non potete procedere che portando la ruota in modalità trolley.
Piste ciclopedonali
Sono le piste ciclabili dove la presenza dei pedoni è ammessa: le monoruota in teoria dovrebbero percorrrerle usando solo la zona riservata ai pedoni e con la velocità massima di 6 km/h, ma nei fatti procedendo con prudenza, potete percorrere la pista ciclopedonale anche rimanendo nella zona riservata alle biciclette.
Piste ciclabili
In teoria le piste ciclabili sono riservate alle biciclette e non possono essere percorse dalle monoruota, tuttavia non ho mai sentito di qualcuno a cui sia stato contestato l'uso della ciclabile perché non consentito da una monoruota. Siate prudenti e rispettate le biciclette che sono e rimangono le vere padrone di quel percorso!
Strade urbane
Le strade urbanevnormalmente hanno come limite di velocità 50 km/h (salvo diverse indicazioni presenti con i cartelli), potete farle in monoruota, chi scrive ha circolato in quasi metà delle province d'Italia e non ha mai avuto problemi.
Strade comunali
Sono piccole strade che collegano due comuni e di competenza di uno dei due comuni, di solito sono come le strade urbane e non è un problema percorrerle in monoruota.
Strade provinciali
L'Italia è collegata da moltissime strade provinciali (alcune delle quali in passato erano statali) che spesso sono strade a due corsie di marcia con una banchina piccola (o addirittura inesistente). Scegliendo bene il traffico non è intenso e spesso sono molto piacevoli.
Strade regionali
Le potete considerare come delle provinciali.
Strade statali
Sono strade di interesse nazionale, spesso sono percorse da molti veicoli, all'interno di questo insieme ci sono alcune strade grandi e a due carreggiate (ad esempio la SS1 Aurelia) che chiaramente non è il caso di percorrere ma anche alcune strade più piccole tra cui molti valichi alpini (ad esempio la SS38 Stelvio) che sono abitualmente percorsi anche in bicicletta.
In quali strade NON circolare
Ovviamente non è pensabile (anche per la propria incolumità) circolare in autostrada, e nelle strade analoghe che sono accessibili solo ad alcune categorie di veicoli. In Italia hanno sempre segnali in verde e non sempre hanno dei caselli di accesso. Non così ad esempio le tangenziali e le circonvallazioni attorno alle grandi città.
Last but not least... Le prese elettriche
In Italia le prese elettriche più adottate sono quelle di tipo C e di tipo L (controlla la voce relativa su Wikipedia), se il vostro caricatore ha una presa Shuko vi conviene viaggiare con un adattatore da tipo C a Shuko. In giro potrete ricaricare, ma prima di farlo chiedete il permesso, negli ultimi anni il costo dell'energia elettrica è aumentato e i gestori dei locali pubblici sono diventati più sensibili.
Di solito se offrite anche un pagamento simbolico (meno di un euro per una ricarica completa) dovrebbero acconsentire la carica, ma non usate alimentatori che impiegano complessivamente più di 5 A, altrimenti potreste sovraccaricare il locale da cui state attingendo energia elettrica e questo potrebbe preoccupare i gestori!